L’Ordalia e i suoi campioni – prima parte

Nella zona sud-est dell’isola, in un piccolo deserto sabbioso circondato da formazioni rocciose utili per le costruzioni, si trova un edificio imponente che a prima vista potrebbe sembrare una gigantesca arena. Almeno era questo il suo scopo iniziale, quando alcuni mercanti facoltosi cominciarono il loro investimento nella nuova terra. Volevano creare il più grande anfiteatro mai esistito. Quando però si accorsero che i lavori andavano troppo per le lunghe e che la zona era poco frequentata, perché le esplorazioni spingevano le navi sempre più ad occidente, decisero di abbandonare l’iniziativa e, con l’appoggio di governatori e principi, evitare di pagare gli appaltatori che stavano svolgendo i lavori.

Da quel momento, il grande teatro divenne la casa dei lavoratori che nel tempo lo ampliarono sempre più, fino a farlo diventare una maestosa torre brulicante di vita. Il tutto grazie a finanziamenti arrivati dal mercato nero e soprattutto dagli scontri di schiavi e animali feroci.

 

All’interno di questa arena si svolgevano infatti dei sanguinosi combattimenti, senza nessuna regola se non quella di intrattenere, e lo scopo di far scommettere sul vincitore. Col tempo anche lottatori in cerca di fama e denaro si avvicinarono a questo ambiente malfamato e pericoloso, dando origine a vere e proprie sfide sanguinose, senza esclusioni di colpi, fino a veri e propri tornei. Proprio per questo motivo, l’enorme edificio è conosciuto col nome di  Ordalia, poiché si dice che ogni uomo possa salvarsi solo per giudizio divino.

 

 

L’Ordalia è divisa su più piani ed esistono quattro livelli diversi, per quattro spettacoli diversi.

Al primo livello possono accedervi tutti e continuano ad esserci gli spettacoli con schiavi e animali, come da principio. Al secondo livello ci sono gli scontri tra combattenti che vogliono sfidarsi e si entra solo scommettendo. Come anche al terzo livello, dove invece ci sono i tornei che si verificano mensilmente o in caso di occasioni particolari. Il quarto livello è sconosciuto ai più e nemmeno tutti gli abitanti sono a conoscenza di questa area particolare. Ci si entra solo con un invito speciale e ci partecipano i più grandi e pericolosi combattenti del mondo conosciuto e non. Si narra che ci si batta per il destino del mondo, contro demoni e creature maledette provenienti da diversi piani astrali.

Intorno all’Ordalia circolano decine di storie, alcune fantasiose, altre inverosimili, ma una di certo è vera e tratta del grande Divisinanì. Magro, alto, senza un solo pelo su tutto il corpo, questo strano uomo mediorientale portava con sé un grande mistero.

Non si conosce il suo vero nome perché fu portato come schiavo sull’isola e poi costretto a combattere contro le bestie più feroci. Grazie ad un’arma particolarmente strana formata da due lunghi bastoni legati insieme da una corda, riuscì a vincere tutti gli scontri a cui era sottoposto, rendendo il suo padrone incredibilmente ricco. Almeno finché non decise di liberarsi dal suo giogo, uccidendo  quell’aguzzino e le sue guardie del corpo, durante un’esibizione dentro l’arena, con stupore ed entusiasmo di tutto il pubblico. Venne acclamato come guerriero protetto da qualche divinità, e da qui proviene il nome con cui è conosciuto, che significa appunto “combattente divino”.

Con i soldi del suo padrone pagò l’iscrizione al torneo del terzo piano della torre, sconfiggendo con grande semplicità ogni avversario. La sua arma sibilava nell’aria veloce e spietata, spezzando ossa e deviando le lame avversarie. Nessuno avrebbe potuto utilizzarla meglio di lui: era un maestro con quello strumento di morte.

Vinse consecutivamente tutti i tornei di quell’anno, tanto da venire ricordato proprio come l’anno di Divisinanì. Da quel momento infatti, in suo onore una volta l’anno si svolge il Divitakar, lo scontro divino tra i migliori guerrieri selezionati in tutta l’isola.

Divisinanì scomparve subito dopo il suo ultimo torneo e compare solo a rendere omaggio al guerriero che vince il Divitakar.

Si racconta che stia combattendo sull’ultimo piano dell’Ordalia per difendere il mondo dagli esseri immondi che vogliono impadronirsene.

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